Sport e Covid dopo l’ultimo Dpcm

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Torna a fermarsi lo sport. Nuove limitazioni dopo l’ultimo Dpcm che chiude palestre e piscine e blocca i campionati dalla serie D in giù.

Niente fitness, aquagym o partitelle tra amici, quindi, ma via libera, ad esempio, al tennis e al running. Resteranno aperti, infatti, centri e circoli sportivi pubblici e privati per svolgere attività all’aperto, nel rispetto delle norme del distanziamento e senza assembramenti, così come è consentita l’attività sportiva o motorie nei parchi, con rispetto della distanza di sicurezza di due metri o un metro.

CALCIO – Si continua a giocare solo sui campi di serie A, B, C e D, ma si ferma tutta il resto dell’attività, secondo quanto sottolinea la Lega Dilettanti dall’Eccellenza in giù. Nel calcio femminile proseguono serie A e B, nel calcio a 5 serie A, A2 e B maschile e A e A2 femminile. – Nel Dpcm non è più citato il permesso di avere negli impianti una presenza massima del pubblico di mille spettatori all’aperto (e di 200 al chiuso per gli altri sport), con altre possibili deroghe affidate alle Regioni. Ora le attività consentite sono solo «a porte chiuse», sia negli stadi, sia negli impianti al coperto. Questo vale per il calcio e per tutti gli altri sport.

BASKET- Vanno avanti i campionati nazionali di A, A2, B nella pallacanestro maschile e A1 e A2 in quella femminile.

VOLLEY- Restano i campionati di Serie A e di Serie B maschili e femminili e una parte dei tornei giovanili.

SPORT DA CONTATTO – Sono 130 quelli elencati in un provvedimento pubblicato il 13 ottobre scorso (da aikido a wushu kung fu) e restano vietati per gli amatori, non per i professionisti, nonché dilettantistiche di livello nazionale, e nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni. Sono ammessi per le discipline dell’elenco allenamenti individuali, anche a livello amatoriale: in sostanza, un non tessereto alla federcanottaggio non può fare l’otto senza ma può pagaiare in solitudine.

Sono sospese l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale.

SCI-Con l’avvicinarsi della stagione della neve – punto chiave per il turismo, oltre che per il costume sociuale – il dpcm prevede la chiusura degli impianti nei comprensori, che potranno essere utilizzati solo da atleti professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione per competizioni nazionali e internazionali o il loro svolgimento. Gli sciatori amatoriali potranno accedere agli impianti solo se sarà adottato un protocollo da Regioni e Province autonome, validato dal Comitato tecnico scientifico, per evitare assembramenti.

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