Terremoto nel calcio: nasce la SUPERLEGA

Il “nostro” calcio rischia di finire all’improvviso, sotto i colpi di una dozzina di club ricchi e prepotenti. Sono i più forti, ma non gli unti dal Signore. Sono inglesi, spagnoli e italiani (Juve, Milan e Inter). Non s’accontentano di diritti tv, premi Uefa, posti sicuri, ranking storici e bilanci miliardari. Vogliono tutto. Vogliono la “loro” Super Lega da subito. Anzi annuncio arrivato a mezzanotte, forse simbolicamente, chiedendo collaborazione di Uefa e Fifa. E al diavolo il resto. Un torneo che ucciderebbe campionati, coppe nazionali, coppe europee, forse nazionali, in nome di una folle spettacolarizzazione da Nba. Una dozzina contro il mondo che ora si compatta: Uefa, Federazioni e Leghe studiano una causa di 50/60 miliardi e, assieme alla Fifa, minacciano di escludere i ribelli dal sistema.

Tutto precipita sabato, in un giorno di ordinaria follia. L’Uefa è a Montreux perché oggi l’Esecutivo deve approvare la nuova Champions a 36 squadre (dal 2024-25). Al momento di stilare il comunicato congiunto, però, Andrea Agnelli si defila e non risponde più al telefono. Non è in Svizzera e non è rintracciabile. Cominciano a circolare voci di una Super Lega imminente, una minaccia che sembrava scongiurata proprio dalla nascita della nuova Champions. La verità è diversa: l’Uefa non si è resa conto che un gruppo di ricchi club lavorava a una trama alternativa, la Super Lega. Doveva essere il futuro ma, per colpa della crisi, è diventata il presente. I grandi club hanno pagato di più: gli stipendi per Ronaldo e Messi e il resto sono insostenibili. E quindi vogliono i soldi subito. Soldi che possono arrivare da fondi internazionali e tv.

Juventus e Inter spiegano i loro “SI”

Una situazione kafkiana: mentre Agnelli diceva in conferenza da presidente Eca che “quello a 36 è il mio modello di Champions ideale”, dall’altro trattava la Super Lega da presidente Juve. All’inizio c’era solo Florentino, oggi i firmatari sono 12 club. Sei inglesi: United, City, Arsenal, Liverpool, Tottenham, Chelsea. Tre spagnoli: Real, Barcellona, Atletico. E tre italiani: Juve, Inter e Milan. Mancano il Bayern (oppositore strenuo) e il Psg (non ha firmato). L’organizzazione punta a recuperarli con il Dortmund. Il paradosso è che l’Eca (246 club) non ne sa niente e chiede spiegazioni al presidente Agnelli. Ma è semplicemente il progetto Florentino di cui si parla da gennaio, sostenuto da fondi arabi e Usa, rivelato ingenuamente allora dall’ex presidente del Barça, Bartomeu: “Abbiamo firmato per la Super Lega”. Un torneo a 20 club che, come le altre “Superleghe”, era agitato per far pressione. Così nel ’91 nacque la Champions. Rimasto latente, è riemerso di notte.

DODICI FIRMATARI

Non ci pensano a fermarsi. A mezzanotte il comunicato di uno studio legale italiano: “The Super League” è nata. Ed è quella presentata da Gazzetta e Times il 22 gennaio, compresa promessa di solidarietà al resto del calcio: perché i 12 club vogliono “collaborare” con Fifa e Uefa. Dando naturalmente le briciole alla Serie B del mondo… Contestualmente Agenelli si dimette dall’Eca e dall’Esecutivo Uefa.

Oggi l’Esecutivo approverà la Champions a 36, la distribuzione dei proventi 2021-24 e le sedi dell’Euro (Dublino, Monaco e Bilbao in bilico), mentre di rose allargate si parlerà a maggio. Ma i temi saranno altri. Domani, al Congresso, elezioni con due italiani candidati all’Esecutivo ‘21-25: il presidente Figc Gravina, in corsa per la vicepresidenza, e la Christillin da confermare membro del Consiglio Fifa.

La spaccatura tra Uefa e club è quindi “rottura” personale tra Agnelli e Ceferin, ex amici. Il progetto Champions era firmato Uefa-Eca (anche il primo che prevedeva 24 posti fissi). Ma la rottura è anche Agnelli-Eca: esclusi i “separatisti”, tutti gli altri club erano all’oscuro e in comunicato confermano di essere al fianco dell’Uefa e contro la Superlega. Sembra una tragicommedia. Si riavvicinano gli ex nemici Ceferin-Infantino (Uefa e Fifa) alleati contro il nemico comune. Anche Infantino farà una dichiarazione contro gli indipendentisti al Congresso e in nottata da Zurigo arriva un comunicato contro la Super Lega.

In linea con Fifa e Uefa è Gravina: “Siamo sempre stati contro la Super Lega”, ha detto a Montreux. Oggi pomeriggio si riuniscono in conferenza anche i presidenti dei club di Serie A per fare il punto. Tutta l’Europa al lavoro per scongiurare la fine del calcio che conosciamo.

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