Una grandissima Ungheria ferma la “super” Francia

Attila Fiola è l'autore del gol ungherese contro la Francia
Attila Fiola è l'autore del gol ungherese contro la Francia

L’Ungheria sarebbe dovuta essere la cenerentola del Gruppo F ma a vederla giocare tutto sembra tranne che la vittima sacrificale di Portogallo, Germania e Francia. Già l’esordio contro il Portogallo aveva lanciato dei segnali confortanti per la squadra del ct Marco Rossi: Ronaldo e compagni erano stati messi sotto per oltre un’ora prima di soccombere tre volte negli ultimi 10 minuti. Oggi contro la Francia un pareggio storico ma che, in realtà, sa quasi di beffa a vedere la mole prodotta dagli ungheresi.

I gol sono piuttosto clamorosi anche per come sono arrivati. L’impensabile si è materializzato in pieno recupero del primo tempo. Fiola chiede un triangolo lungo a Sallai, che chiude lo scambio. Fiola a quel punto ha diversi metri tra sé e la porta, Pavard, un campione del mondo, alle spalle e davanti Varane pronto a chiuderlo. Non è uscire da Alcatraz, ma nemmeno un giochino, eppure Fiola accelera, accorcia il passo e mette col destro sul primo palo. La Puskas Arena, già calda di suo, trema. Il pareggio francese è un paradosso perché arriva con l’Ungheria – difensiva già di suo, figurarsi sull’1-0 – sbilanciata avanti. Lloris rinvia in fretta un pallone da corner e la coppia Négo-Nagy, centrocampisti rimasti dietro, commette l’errore fatale: fa rimbalzare il pallone. Mbappé devia, mangia Négo e mette in mezzo, dove Orban devia (male) a centro area. Griezmann, solo, fa quello che deve col sinistro.

Il resto della partita è un lungo monologo francese condizionato dal caldo – tanto caldo – e con lo sfondo dei 55.000 della Puskas Arena, in cui i 5.700 francesi spariscono. La Francia, sonnolenta, nel primo tempo è stata illuminata da Mbappé. Due azioni su tutte. Minuto 31: una giocata da fenomeno – stop spalle alla porta e tocco da calciatore superiore – per l’inserimento di Benzema, che sciagurato calcia fuori. Minuto 33: un balletto in area degno del Ronaldo originale, con suola, doppio dribbling e tiro. Fuori. Nel secondo tempo, invece, in piena modalità assedio, Kylian ha sprecato la palla gol migliore, arrivata da una bella idea di Giroud, entrato per Benzema in piena nostalgia 2018.

Questo 1-1 consolida definitivamente l’impressione sull’Ungheria – tanti limiti tecnici ma energia tripla – e avanza dubbi sul ruolo di iperfavorita della Francia. Venire a Budapest e giocare al caldo delle 15 contro dieci assaltatori in maglia rossa non è il massimo della vita, ma il 4-3-3 d Deschamps non ha convinto. Molto meglio quando ha tolto Rabiot, a inizio secondo tempo, per passare un 4-2-3-1 con Dembélé largo a destra. Questa la prima domanda: contro il Portogallo, tra quattro giorni, chi resterà fuori? La seconda riguarda il piazzamento nel girone. Se il Portogallo alle 18 non perderà con la Germania, mercoledì a Budapest contro la Francia avrà due risultati su tre: con un pareggio, sarebbe primo, nella metà di tabellone in cui – a meno di sorprese – ci sarà l’Italia. Se questo sia un bene o un male beh… fa parte delle opinioni della vita.

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