Vale e Leo il giorno dopo l’annuncio. La fine di due ere che hanno segnato lo Sport

Valentino Rossi e Lionel Messi squarciano il mondo dello Sport mettendo fine, in maniera diversa, a due ere che hanno segnato lo storia dello Sport
Valentino Rossi e Lionel Messi squarciano il mondo dello Sport mettendo fine, in maniera diversa, a due ere che hanno segnato lo storia dello Sport

Il risveglio del giorno dopo è quello tipico che porta a domandarsi se sia tutto vero, se le immagini di quei personaggi che ti rimbalzano nella testa, siano frutto delle conseguenze di un brutto sogno oppure sia tutto realmente accaduto. Valentino e Leo hanno squarciato il mondo dello Sport con due decisioni che segano di netto due delle carriere più luminose che lo Sport possa mai più rivivere. Il Dottore, forse, lo fa anche con qualche anno di ritardo ma, in fondo, per noi sarebbe potuto rimanere sulla sua moto numero 46 una vita intera; la Pulce, invece, divorzia dal Barcellona interrompendo una delle più belle storie d’amore del calcio: ma si sa, ormai nell’amore non ci crede più nessuno.

Il 5 agosto 2021 passerà alla storia del motociclismo: resterà per sempre il giorno in cui Valentino Rossi, nove volte Campione del Mondo, ha annunciato il ritiro dalle corse, o meglio, dalla MotoGP. La sua leggenda, ovviamente, non smetterà mai, anzi: è appena iniziata perchè sino ad oggi c’è stato il campione più grande che il mondo dei motori su due ruote abbia mai visto. A 42 anni il Dottore, che ha fatto sognare e gioire milioni di appassionati, dice basta e si arrende al passare del tempo che, inevitabilmente, ha condizionato gli ultimi anni di una gloriosa carriera. “E’ un momento molto triste, è difficile sapere che l’anno prossimo non correrò in MotoGP – le sue parole  – Ho fatto questo per quasi 30 anni e dal 2022 la mia vita cambierà. E’ stato tutto grandioso, mi sono divertito tantissimo, è stato un percorso lungo e divertente. E’ stato indimenticabile tutto quello che ho vissuto con il mio team. Ci sono stati momenti indimenticabili che porterò sempre con me. Dall’anno prossimo non correrò con la moto, ma è stato tutto molto, molto bello”. Su come è maturata la decisione. “Ho preso la decisione nel corso della stagione. Nella pausa estiva ho fatto la scelta definitiva. Volevo continuare, ma bisognava capire se ero abbastanza veloce e i risultati sono stati al di sotto delle aspettative, così gara dopo gara ho iniziato a riflettere”. I suoi rivali, che poi sono i suoi primi fans, hanno detto che Valentino Rossi è stato l’Air Jordan del motociclismo…come dargli torno!

Esce Deco, entra un ragazzino della cantera con la maglia numero 20. Questo fotogramma è l’inizio di tutto: il Barcellona non lo sa, il Mondo non lo sa, ma è l’inizio dell’era Messi. Che poi, a dire la verità, tutto comincia molto prima, quando Leo aveva 13 anni e aveva stregato tutti, tanto da far innamorare un dirigente del Barça, che pur di assicurarselo e non farselo scappare fece firmare ai rappresentanti dell’argentino un contratto in un bar. Scritto su un tovagliolo. Quel bambino non era fuori dal comune, era fuori dal pianeta. Solo un extraterrestre può fare quello che ha fatto lui. Ieri, dopo quasi 17 anni, 700 gol, 300 assist e 35 trofei (4 Champions League) e 6 Palloni d’oro quell’extraterrestre abbandona definitivamente la navicella blaugrana con cui è arrivato sulla Terra e alla quale noi dobbiamo dire grazie. Ovviamente al contrario di Valentino Rossi la Pulce non smette e continuerà anche dopo il Barcellona e il Barcellona esisterà anche dopo Leo Messi, ma per anni le parole ‘Messi’ e ‘Barcellona’ hanno avuto lo stesso significato. Quelli che 17 anni fa erano bambini, oggi sono uomini. Sono cresciuti con le poche certezze che un’adolescenza può darti ed una di queste era Lionel Messi al Barcellona.
Era Messi che dribblava tutti contro il Getafe, era Messi che segnava di testa a Van Der Sar nella finale di Champions, era Messi con Xavi e Iniesta, era Messi nella MSN con Suarez e Neymar, era Messi che ogni punizione era gol, era Messi infermabile su PES, era Messi che alzava 2-3 trofei a stagione quando gli andava male.
Era Messi nell’eterna sfida in campo e a numero di Palloni d’Oro contro Cristiano Ronaldo prima allo United, poi al Real Madrid ed infine alla Juventus, mentre lui era sempre lì, al Barcellona. E noi potevamo contare su quello.
Potevamo contare sul fatto che il mercoledì sera accendevi la TV, mettevi sulla partita di Champions e non importa contro chi giocasse il Barça, perché stai pur certo che quel ragazzo con la maglia numero 10 un gol lo faceva.
Ormai anche le storie d’amore più luminose finiscono…per fortuna però, al contrario di Valentino, continueremo a vedere Leo su un campo di calcio…e già questa è una buona notizia.

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